Per oltre tre anni, mons. Antonio Mattiazzo, arcivescovo vescovo emerito di Padova, è stato negli altipiani dell’Etiopia, a 2700 metri di altezza, spostandosi per ore e ore da un villaggio all’altro, in un’opera di primissima evangelizzazione tra le popolazioni di Kokossa e Kofale, nella Prefettura di Robe. Il 7 febbraio 2015 mons. Mattiazzo, prossimo al compimento dei 75 anni di età, aveva annunciato alla Diocesi la sua decisione di concludere il suo ministero episcopale a Padova il 18 giugno dello stesso anno, festa di san Gregorio Barbarigo, tradizionale appuntamento di incontro dei preti diocesani. E in quel 18 giugno annunciò anche la sua decisione di tornare per un periodo a fare il missionario in Africa, in una terra – l’Etiopia – su cui la Diocesi di Padova stava attuando un attento discernimento in vista dell’apertura di una nuova missione diocesana.
Nel gennaio 2019 in questa terra sono arrivati i primi tre missionari fidei donum inviati dalla Chiesa di Padova: don Nicola De Guio, don Stefano Ferraretto ed Elisabetta Corà. Ad accoglierli mons. Mattiazzo che in quest’ultimo mese li ha aiutati e accompagnati nella fase di inserimento e prima conoscenza.
E ora mons. Mattiazzo, che ha compiuto questa sorta di passaggio del testimone, ha scelto di ritornare a casa: rientrerà in Italia la prossima settimana e per un primo periodo risiederà a Villa Immacolata, a Torreglia, pronto a mettere a disposizione le sue energie a servizio della Chiesa.
Un breve video di saluto alla comunità di Kokossa: