Don Luigi Turato ci regala la sua testimonianza al ritorno da un viaggio missionario lungo il fiume Rio Branco assieme ad alcune immagini che parlano da sole!
Nelle seconda parte di giugno una equipe di 4 missionari ha realizzato un altro viaggio missionario per raggiungere le comunità ribeirinhe (lungo il fiume). L’equipe era composta da padre Luigi (fidei donum di Padova), padre Lorenzo (fidei donum di Vicenza), suor Aurelia e la catechista Eliene.
Siamo partiti il 14 giugno da Boa Vista in autobus e arrivati a Manaus abbiamo preso una grande barca che ci ha condotti dopo 12 ore di viaggio a Moura, dove son venuti a prenderci con una piccola barca per arrivare alla prima destinazione (quasi due giorni di viaggio): la comunità di Itaquera sul fiume Juaperi.
Siamo stato ospiti della famiglia del signor Albertino; abbiamo visitato le famiglie e ci siamo conosciuti meglio con una dinamica di sfondo biblico. Nei giorni seguenti abbiamo visitato le vicine comunità di Samauma, São Pedro e Xixuaú: i bambini sono sempre i primi a venirci incontro quando scendiamo dalla barca e ad accoglierci con il loro sorriso.
Alla sera ci siamo riuniti con la comunità cattolica e la preghiera del rosario o della messa ci hanno condotto a lodare e ringraziare il Signore per la bellezza della natura e l’accoglienza ricevuta.
Dal 23 di giugno, ci siamo spostati sempre con la piccola barca, alla comunità di Caicubi: arrivati dopo 8 ore di viaggio abbiamo potuto apprezzare e “dialogare” con due coppie di arare (grandi pappagalli) che la famiglia di donna Francesca ha protetto poco prima della piena del fiume (se fossero rimaste li, sarebbero morte affogate…) e ora lei se ne sta prendendo cura. Ha detto che fra un paio di mesi saranno cresciute a sufficienza per sentirsi libere e rifugiarsi nella foresta in modo autonomo: mi ha commosso questa azione di sintonia con la natura…
A Caicubi siamo entrati immediatamente nella festa del patrono San Giovanni Battista e così abbiamo partecipato all’elevazione del “mastro”: un palo piantato nel terreno ricoperto di frutta locale e di delizie per bambini e adulti. Il mastro fa parte della tradizione della festa del patrono e normalmente viene abbattuto con un macete il giorno seguente alla festa del patrono e in quel momento i bambini accorrono veloci per riuscire accaparrare il maggior numero di caramelle possibile…
Ma quanta emozione nel giorno della festa de patrono, quando il popolo forma una bella processione in seguito alla statua del santo che passa per il villaggio e benedice le case: il silenzio rispettoso che si viene a formare e il canto della processione fanno nascere sentimenti di pace, armonia e senso di appartenenza molto profondi.
I giorni seguenti li abbiamo dedicati a visitare le famiglie e ascoltare le persone, ma anche per immergerci nella foresta e conoscere qualche piccolo animale selvatico come delle scimmiette o una cutia (piccolo roditore). In questa immersione nasce spontanea una preghiera di lode a ringraziamento: la diversità che vive in armonia e simbiosi ha tutte le caratteristiche di un frutto divino.
Il viaggio di ritorno per arrivare a Caracaraí, lo abbiamo intrapreso con una barca di media portata: una avventura di coraggio e di speranza. Eravamo tutti stretti gli uni con gli altri, ma in meno di 48 ore siamo arrivati in casa.
Le comunità che abbiamo visitate sono state molto accoglienti, ma abbiamo percepito anche le molte sfide che vivono questi nostri fratelli in luoghi così isolati: l’educazione e la salute sono gli aspetti che più soffrono. D’altra parte si può percepire evidente la serenità nei loro occhi. Insieme con Gesù viene spontaneo pregare: “Ti ringrazio, Padre, perché hai rivelato queste cose ai piccoli”.