“Non basta rinnovare i metodi pastorali, né organizzare e coordinare meglio le forze ecclesiali, né esplorare con maggiore certezza le basi bibliche e teologiche della fede: occorre suscitare un “nuovo ardore di santità” fra i missionari e in tutta la comunità cristiana” (Redemptoris Missio). La giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri è celebrata ogni anno il 24 marzo, giorno dell'anniversario dell'uccisione di mons. Oscar Arnulfo Romero, asrcivescovo di San Salvador.
“Ricordare e pregare per questi nostri fratelli e sorelle – vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici – caduti mentre svolgevano il loro servizio missionario è un dovere di gratitudine per tutta la Chiesa e uno stimolo per ciascuno di noi a testimoniare in modo sempre più coraggioso la nostra fede e la nostra speranza in Colui che sulla Croce ha vinto per sempre il potere dell’odio e della violenza con l’onnipotenza del suo amore” (Benedetto XVI). La preghiera e il digiuno, sono due gesti per unirsi alla schiera dei missionari martiri, ai popoli per cui essi hanno versato il proprio sangue e alle donne e agli uomini, missionarie e missionari del Vangelo e dell’amore di Dio, che vivono ancora oggi discriminazione e persecuzione.