Un gruppetto di sei direttori di recente nomina di Centri missionari provenienti da varie diocesi d’Italia, sono stati accolti a fine aprile per alcuni giorni di formazione e scambio con la nostra equipe dell’Ufficio.
Facevano parte del 3° modulo di un corso per direttori organizzato da Missio Italia. I sei nuovi direttori erano: don Giampaolo di Aosta, don Fabio di Cesena, don Rodrigo di Ferrara, don Gianpaolo di Cagliari, il diacono Luca di Foggia e don Marco di Reggio Emilia.
Riportiamo di seguito la testimonianza di uno di loro:
Eccoci al III° modulo di formazione per i direttori CMD…noi sei siamo a Padova, provenienti da diverse parti d’Italia, persino dai due estremi della penisola, Aosta e Foggia! Si, noi siamo qui, altri nostri compagni di avventura con i quali abbiamo condiviso i due precedenti moduli della formazione, sono stati mandati in altre Diocesi. La nuova formula del percorso di formazione, prevede che il terzo modulo sia vissuto a diretto contatto con un CMD. Punto di ritrovo il convento dei frati Cappuccini del Santuario di San Leopoldo Mandic. Questa è la nostra base per la notte. Quale posto migliore se non questo, in cui il santo venerato ha manifestato fin da subito una propensione missionaria, un cuore e uno sguardo in particolare verso l’Oriente, verso i fratelli Cristiani Ortodossi. Una sensibilità per l’accoglienza, il dialogo, con il desiderio di unità. Penso che siano alcuni necessari atteggiamenti propri della missione, in particolare quella Ad Gentes, che in questo giorno e mezzo a Padova abbiamo potuto respirare come una delle “preoccupazioni” del CMD che ci accolto.
Colpisce anzitutto, il bel gruppo dell’Equipe, misto, uomini e donne, religiosi, sacerdoti e laici: si respira stima e rispetto reciproco, si percepisce che sono abituati a lavorare insieme, coordinati da don Raffaele, direttore del CMD. Prima di metterci ai lavori, con una buona e piacevole colazione ci hanno accolto nella loro sede, situata nel centro di Padova, davanti agli uffici di curia. Anche questo gesto, non è stato scontato, vale più di tante parole. È quel gesto che ti fa sentire a casa, crea clima. Don Raffaele ci richiama alla scaletta e agli orari per poter rispettare i vari appuntamenti, ci sediamo al tavolo e comincia la presentazione di ciascuno, un breve racconto di chi siamo, da dove veniamo e perché siamo li.
La prima giornata si può dire è servita per presentarci il grande lavoro che il CMD porta avanti per la Diocesi di Padova. Sicuramente è una diocesi grande, poco paragonabile alle nostre sei; basti pensare che nel CMD padovano, le persone lavorano a tempo pieno per l’ufficio. Questo permette di investire davvero tante energie a favore della missione e di iniziative di promozione. Nelle nostre sei diocesi, l’equipe è formata da persone laiche che hanno altri lavori, altri servizi, famiglia, e spesso anche noi direttori abbiamo altri incarichi, per cui come si dice, “si fa come si può”. Tuttavia si constata in tutti noi grande volontà di investire forze, cuore e mente a favore di questo servizio.
La messa e il pranzo lo abbiamo fatto presso la comunità missionaria SMA (Società Missioni Africane). Padre Dario, appartenente alla comunità è stato con noi nei vari momenti: persona splendida che sostiene il CMD nelle loro attività.
Elisabetta, Giorgio ed Elena, presenza giovanile all’interno del CMD padovano, danno sicuramente insieme agli altri più adulti, un bel tocco aggiornato: la cura grafica, iniziative on-Line, cura delle relazioni con i giovani, uso dei social. Sottolineo una iniziativa in particolare: il sito “Quaresima di Fraternità”. Davvero speciale per l’offerta di percorsi di spiritualità, materiali ad uso per la parrocchia. Il tutto molto accessibile, ben curato e con link per il sito del CMD di Padova, altro mondo da scoprire.
La giornata non poteva che proseguire verso il meglio…nel tardo pomeriggio siamo partiti per la Comunità Bethesda, comunità di famiglie, situata non troppo lontano dalla Stazione della città di Padova. Qui abbiamo conosciuto un’esperienza significativa di famiglie che hanno deciso di continuare a dare forma a quell’esperienza di missione che ha segnato in modo particolare Mauro e Chiara in quegli anni in cui hanno vissuto come fidei donum in Kenya. Una vita di comunità familiare attorno a 5 archi, come quelli che definiscono la zona comune del casolare in cui abitano: ascolto della Parola di Dio, Misericordia, Fraternità, Servizio, Accoglienza. È stato bello entrare in contatto con persone che hanno fatto una scelta così forte, soprattutto cogliere la volontà di camminare dentro la Chiesa e non essere un’isola che cammina per conto proprio. Non credo sia facile stare dentro ad un’esperienza di questo tipo ma si respira il bel frutto della comunione. Erano presenti all’incontro anche Maurizio e Novella, un’altra coppia che ha vissuto un’esperienza di missione in Ecuador con la loro famiglia e ora vivono in una canonica mettendosi a disposizione della comunità parrocchiale.
La serata, dopo aver cenato insieme alla casa, si è conclusa con la visita notturna al Battistero grazie al parroco della Cattedrale: un’esperienza davvero suggestiva per il gioco di luci e i meravigliosi affreschi che coprono le pareti e la cupola.
L’indomani, facendo due passi a piedi abbiamo raggiunto e visitato Santa Giustina, Prato della Valle “occupato” da un gran numero di bancarelle e banchi con cibi internazionali, e la Basilica del Santo in cui un frate ci ha guidato per scoprire gli elementi più significativi.
Proseguendo il percorso abbiamo raggiunto la sede del CUAMM (Collegio universitario aspiranti medici missionari). Per me è stata la scoperta di una realtà nuova. Il CUAMM ha davvero una storia molto bella, fatta di laici che hanno saputo dare forma a dei progetti grandiosi. Il racconto del Dottor Giovanni Putoto, per l’entusiasmo che aveva nel raccontare di questo collegio e della sua esperienza sono stati contagiosi. Dal 1950 più di mille sono le persone che hanno prestato servizio con Medici con l’Africa Cuamm e hanno dato il loro personale contributo, professionale e umano, in una qualche parte del mondo povero. Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Due essenzialmente i nostri obiettivi: migliorare lo stato di salute in Africa, nella convinzione che la salute non è un bene di consumo, ma un diritto umano universale per cui l’accesso ai servizi sanitari non può essere un privilegio; promuovere un atteggiamento positivo e solidale nei confronti dell’Africa, ovvero il dovere di contribuire a far crescere nelle istituzioni e nell’opinione pubblica interesse, speranza e impegno per il futuro del continente.
Dopo un breve scambio con il Vescovo Claudio, il nostro percorso è finito con il pranzo alle cucine popolari. Anche questa, è una realtà che cerca di porsi al servizio degli ultimi, incontrando il diverso, offrendo i beni primari, cibo, assistenza medica, la possibilità di lavarsi e di vestiti. Tutto questo è accompagnato dalla presenza di volontari e religiosi che cercano una relazione di prossimità per poi dare loro attraverso un sistema organizzato ciò di cui hanno bisogno. Nelle vicinanze delle Cucine popolari c’è anche la comunità dei missionari Comboniani con cui abbiamo avuto la possibilità di vivere un breve scambio e condividere una preghiera pensando ai numerosi martiri missionari, in particolare p. Ezechiele Ramin. Comboniano ucciso in Brasile.
Direi che la bellezza di questo modulo di formazione è stata incontrare e conoscere le persone che fanno parte di questo CMD, ciò che propongono, toccando più da vicino “come” un centro missionario porta avanti il suo servizio in una Diocesi così grande.
Don Fabio