Covid19_Kenya maggio 2020

Cari amici,
Io sto bene assieme ai pochi padovani rimasti in Kenya. Il Vescovo emerito Paiaro, d.Sandro che dirige il grande Ospedale di North Kinangop e io che sono in una relativamente piccola Parrocchia alla completa periferia della Diocesi di Nyahururu. Si chiama WERU e distiamo dal Centro della Diocesi 110 Km. Ma siamo in questo periodo, ancora di più isolati, per le continue incessanti piogge che durano da mesi (da novembre scorso).

Ci sono state parecchie inondazioni con distruzione di interi villaggi, dispersi e morti e gente che non ha proprio più nulla. Negli assembramenti provvisori di fortuna è scoppiato anche il colera, e in molti posti del Nord c’è l’invasione delle cavallette che distruggono tutto l’atteso raccolto. Le derrate alimentari dell’anno scorso, immagazzinate negli stores governativi, sono andate a male e non sono più utilizzabili. E poi c’è la malaria che miete vite e le scarse strutture ospedaliere e la mortalità infantile molto alta…. dunque il Covid 19 deve mettersi in fila prima di far paura a queste persone così provate.

Le autorità governative hanno imposto il lockdown per limitare gli spostamenti e prevenire contagi, e in più vige un severo coprifuoco dal tramonto all’alba. Sinora secondo il quotidiano più affidabile, ci sono in tutto il Kenya circa 480 positivi e i morti sono arrivati a 25, e molti stanno guarendo. Ma il Virus si sta propagando come previsto. Cosa succederà quando arriverà negli slams (baraccopoli)?

Noi preti non possiamo muoverci per visitare i nostri villaggi, e siamo asserragliati nelle Missioni, dove però la gente viene per vari motivi, sia sociali (chiedere aiuto) che religiosi (pregare in chiesa di fronte al Signore Eucaristico). Aspettiamo e preghiamo e cerchiamo di essere motivo di speranza, di conforto e di vicinanza umana per la nostra gente.

Un saluto cordiale e se qualche AVE, in questo mese di maggio verrà dirottata anche in Kenya, sarà senz’altro gradita ed efficace.

Don Vittorio Grigoletto


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