Mentre spesso, nelle nostre parrocchie, sembra prevalere la stanchezza e la fatica dei gruppi missionari, da S. Urbano, Unità Pastorale ai confini della diocesi, ci arriva un germoglio di speranza che ci incoraggia.
L’altro giorno con Giancarlo Boaretto, responsabile vicariale di Limena, ho visitato S. Urbano su invito del parroco, don Nicola Andretta e ho incontrato il nascente gruppo missionario: mi è sembrato di rileggere quel brano degli Atti degli apostoli in cui il romano Cornelio si presenta a Pietro per chiedere il battesimo testimoniando la discesa dello Spirito Santo su di lui e sulla sua famiglia (At 10,1-48). E mi sono venute in mente le parole della Redemptoris Missio che ci ricorda che la missione è prima di tutto missio Dei, che opera per mezzo dello Spirito Santo e cambia persone e istituzioni (RM 29) e alla quale noi uomini… diamo semplicemente una mano.
In un’epoca in cui dappertutto, anche nelle nostre parrocchie, siamo abituati ad ascoltare le difficoltà e le sfide dei gruppi missionari più che la bellezza e il privilegio di averne uno, d. Nicola è andato controcorrente e, con un piccolo gruppo, ha intrapreso questa nuova esperienza missionaria.
Al vedere questo piccolo resto d’Israele e ascoltando le motivazioni che ciascuno di loro esprimeva per questo nuovo impegno, mi sono riconfermato nella fede in un Gesù che per mezzo del suo Spirito arriva, semina e riscalda i cuori, continua ad incarnarsi nella storia di ogni donna e uomo, ci regala attimi di cielo, ci fa rivivere i germogli del vangelo e la freschezza di comunità cristiane che ancora sognano e si sentono inviate.
Da S. Urbano, una unità pastorale ai confini della diocesi, Dio fa arrivare a tutti noi il suo mandato: “Andate in tutto il mondo e annunciate” ( Mc. 16,15)
Un grazie sincero a Martina e a tutto il gruppo di S. Urbano.
Angelo Zambon