In Etiopia possiamo dire che siamo proprio immersi in un altro tempo, la cronologia delle ore e degli anni è infatti differente. In riferimento all’orario giornaliero le giornate iniziano al sorgere del sole (6.00 del mattino) e finiscono con il suo tramonto (18.00 della sera), e le persone per darsi un orario contano le ore di luce e di buio, quindi ad esempio le 8.00 del mattino (secondo l’orario internazionale) sono le 2.00 del mattino (sono due ore che è luce).
Lo stesso calendario e la suddivisione dell’anno è diversa: l’inizio dell’anno è il 1 di Meskerem che equivale al 11/12 settembre del calendario internazionale. L’anno è diviso in tredici mesi, di cui dodici di 30 giorni ciascuno, e uno di 5 giorni.
Così in Etiopia siamo nell’anno 2011, che equivale al 2018-2019 internazionale! Un piccolo estratto tratto dal calendario liturgico della Conferenza Episcopale Etiope può aiutare nella spiegazione di questa differenza. (VEDI NOTA*)
Di conseguenza liturgicamente ogni anno ci può essere la differenza di una o più settimane rispetto alle festività principali: la Quaresima qui è iniziata mercoledì 13 marzo e la Pasqua che quest’anno cade il 21 Aprile, qui in Etiopia sarà il 28 Aprile. Il giorno di Natale è invece data fissa al 7 gennaio. Anche nella nostra missione diocesana in Etiopia è quindi iniziata la Quaresima.
Domenica 17 marzo infatti abbiamo celebrato assieme alla Comunità Cristiana di Kokossa la prima domenica di questo tempo che la Chiesa ci dona per prepararci alla Pasqua. Vivere questo tempo assieme a questa piccola comunità ci fa capire il senso più profondo e vero di cosa significa preparare il nostro cuore ad accogliere il mistero pasquale.
Il sabato mattina ci rechiamo in questa cittadina dove ci ritroviamo con un gruppo di giovani per la catechesi, attraverso la quale stiamo preparando alcuni di loro, che provengono dalla Chiesa protestante, all’ammissione alla Chiesa Cattolica. Oltre ad essere un momento di formazione e approfondimento, è prima di tutto un condividere assieme la preghiera e la Parola di Dio. Nel primo pomeriggio viene poi svolto un incontro con i bambini, gestito da alcuni giovani della parrocchia.
Durante la domenica ci ritroviamo con tutta la comunità per la celebrazione eucaristica, e così vivere assieme questo cammino di conversione, con l’entusiasmo e la gioia di condividere tutto questo assieme ad una comunità nascente.
I missionari fidei donum in Etiopia
* “Una prima cosa da evidenziare è che questa differenza non ha nulla a che fare con la riforma Gregoriana del calendario. Papa Gregorio XIII tolse dal calendario solo 10 giorni (dal 5 al 14 ottobre 1582), mentre i 7/8 anni di differenza tra il calendario etiope e il calendario Giuliano c’erano già e fu solo ‘ereditato’ dal calendario gregoriano. Il calendario Gregoriano inizia con una differenza di dieci giorni rispetto a quello Giuliano; altri calendari, come quello etiopico, sono sincronizzati su quello Giuliano. Il numero iniziale di 10 giorni è incrementato da un tasso di 3 giorni ogni 4 secoli; per questo adesso sono 13 i giorni di differenza, diventeranno 14 nel prossimo secolo. La cronologia alessandrina ha subito, nei secoli, alcune modifiche e alcune differenti forme, una di queste è diventata la cronologia etiopica. In accordo con questo, Gesù nacque nell’anno 5501 dalla creazione del mondo (oppure possiamo dire che Gesù nacque, in accordo con il calcolo etiope, nell’anno 761 dalla fondazione di Roma). Dioniso il Piccolo (470-544), “l’inventore” dell’Anno Domini ‘Romano’, ha anticipato la nascita di Cristo di 8 anni. In accordo con il suo calcolo, Gesù nacque nell’anno 5493, secondo la cronologia etiope, dalla creazione del mondo (753 dalla fondazione di Roma). Il calcolo proposto da Dioniso fu accettato da Roma e dalla maggior parte del Mondo. Questa è la spiegazione della differenza di 7/8 anni tra il calendario Etiopico e quello Giuliano-Gregoriano: 7 anni dal 1 di Meskerem (11 settembre cc.) al 31 Dicembre; 8 anni dal 1 Gennaio fino alla fine di Pagume (10 settembre cc)”.