Nell’udienza – del 27 maggio scorso – al cardinale Becciu il Papa autorizza i Decreti che porteranno alla Chiesa tre nuovi Santi e numerosi Beati, tra i quali alcuni martiri. Tra le figure di spicco quella di de Charles de Foucauld, esempio di vita evangelica e di preghiera.
Alessandro De Carolis – Città del Vaticano
Si può diventare santi anche dopo quella che una volta si sarebbe detta “un’esistenza dissipata”. La vita di Charles de Foucauld, nato a Strasburgo nel 1858, ne è una dimostrazione adamantina. Gli aggettivi per definire i suoi primi trent’anni potrebbero essere “gaudente, “salottiero”, sensibile al fascino femminile, annoiato dalla vita militare – che pure occupa molto della prima parte della sua esistenza – e al contempo coraggioso in battaglia e ottimo ufficiale, perfino un eccellente esploratore negli anni che passa tra Algeria e Marocco. Poi, come sovente accade nelle vite di tanti innamorati di Cristo che partono dalle periferie della fede, una voce s’insinua e nel giovane Charles prende forma di una invocazione: “Mio Dio, se esisti, fa’ che Ti conosca”.
Da solo nel deserto
E Dio si fa conoscere da questo uomo passionale che si appassiona a Dio. “Non appena ho creduto che ci fosse un Dio, ho capito che non potevo vivere che per lui”, dirà un giorno. De Foucauld va in Terra Santa per toccare con mano i luoghi di Gesù, poi prova la vita da monaco fra i trappisti, ma quella che ha in cuore è una nuova fondazione. Dopo l’ordinazione sacerdotale trova il posto giusto in un’oasi del Sahara profondo. Adesso la sua nuova divisa è una tunica bianca con un cuore di stoffa rossa cucito sopra, sormontato da una croce. Ospita chiunque passi da lui, cristiani, musulmani, ebrei, pagani.
La piccola famiglia
Trascorre altri 13 anni in nel villaggio tuareg di Tamanrasset. Prega 11 ore al giorno, si immerge nel mistero dell’Eucaristia, redige un enorme dizionario di lingua francese-tuareg (usato ancor oggi). La morte lo coglie in modo drammatico il primo dicembre 1916, quando la sua casa, sempre aperta a ogni incontro, viene saccheggiata da predoni e “Carlo di Gesù”, questo il suo nuovo nome, finisce ucciso per il “tesoro” di cui sempre parlava, che in realtà era Cristo nel tabernacolo. Ma la fama di santità si diffonde rapidamente e oggi la famiglia spirituale di Charles de Foucauld – lui che non ebbe modo di crearla in vita – comprende diverse associazioni di fedeli, comunità religiose ed istituti secolari di laici o sacerdoti sparsi nel mondo che si lasciano ispirare dal “fratello universale”. Un uomo “che ha dato una testimonianza che ha fatto bene alla Chiesa”, ha affermato Papa Francesco nella Messa in casa Santa Marta del primo dicembre 2016, nel centenario della morte.
Nuovi Beati
Nei Decreti autorizzati da Francesco figurano anche i miracoli che porteranno alla canonizzazione del beato francese Cesare de Bus (1544-1607), fondatore della Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana (Dottrinari) e della beata italiana Maria Domenica Mantovani (1862-1934). Inoltre nel documento viene riconosciuto anche il miracolo che porterà agli altari il Venerabile Servo di Dio statunitense Michele McGivney (1852-1890), fondatore dell’Ordine dei Cavalieri di Colombo, e il miracolo attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio francese Paolina Maria Jaricot (1799-1862), fondatrice delle Opere del “Consiglio della Propagazione della Fede” e del “Rosario Vivente”.
Inoltre, i Decreti promulgati dalla Congregazione per le Cause dei Santi porteranno alla beatificazione anche i martiri Servi di Dio Simeone Cardon e 5 Compagni, Religiosi professi della Congregazione Cistercense di Casamari – uccisi a Casamari, in odio alla Fede, tra il 13 e 16 maggio 1799 – e il martire Servo di Dio Cosma Spessotto, italiano, (1923-1980), sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori, ucciso a San Juan Nonualco (El Salvador).
Infine i Decreti riconoscono le virtù eroiche del vescovo francese Servo di Dio Melchiorre Maria de Marion Brésillac, già Vicario Apostolico di Coimbaore e Fondatore della Società delle Missioni Africane, nato nel 1813 a Castelnaudary (Francia) e morto a Freetown (Sierra Leone) nel 1859.