I Centri educativi (CDI) sono collocati nella zona nord di Quito, capitale dell’Ecuador. Sono in queste periferie, dove si ammassano decine di migliaia di famiglie provenienti in buona parte dal “campo” (campagna, montagna e selva) alla ricerca di un tenore di vita più dignitoso, che opera l’Associazione A.S.A. (Asociaciòn Solidaridad y Acciòn).
La scuola pubblica inizia a 5 anni. Le classi spesso sono numerose e il sistema educativo è carente. Ogni alunno deve avere in dotazione l’uniforme ed essere munito della sua personale lista di cose da lasciare a scuola, ma molte famiglie non sono in grado di pagare questi materiali.
I genitori vanno a lavorare tutto il giorno in centro città in cambio di uno stipendio basso mentre i figli restano nel migliore dei casi con i nonni, o da soli davanti alla televisione, o lasciati per strada. In diverse famiglie si vive il problema dell’alcolismo, del disagio sociale, di abuso, violenza, maltrattamento e abbandono dei figli.
I CDI sono costituiti da un asilo nido e una scuola materna e accolgono bambini dai 6 mesi ai 5 anni. Il Centro cerca di migliorare il livello nutrizionale ed educativo dei bambini favorendo uno sviluppo integrale della persona. Uno sviluppo che riguardi anche la famiglia dei bambini e l’ambiente con cui si relazionano quotidianamente. In tutti i Centri educativi, vi lavorano alcune mamme che l’Associazione ASA accompagna in percorsi formativi, in modo da qualificare la loro attività e presenza nei Centri e offrendo un’opportunità di crescita culturale e di emancipazione.
Progamma “paramar” è il verbo con cui si identifica il piovigginare lento e continuo tipico del paramo, la zona montagnosa, non molto elevata, che dalla Sierra scende alla Costa ecuadoriana; “para-amar” sta ad indicare anche il desiderio di amare attraverso gesti di solidarietà concreta.