La pandemia ci ha permesso di toccare con mano la vicinanza nella lontananza, di sperimentare la ricchezza di storie e di culture differenti, di lasciarci provocare da espressioni di fede e di vita diverse.
La carità e lo sguardo missionario, con gli altri popoli del mondo
Lo Spirito del Risorto vivifica il mondo intero e invia ad annunciare il Vangelo ad ogni creatura: è la bellezza dell’essere Chiesa cattolica e universale, bellezza sperimentata quando, all’inizio della pandemia, fra i primi a spedire attestazioni di amicizia all’Italia ci sono state comunità di paesi poveri e di “missione”.(La carità nel tempo della fragilità pag 23-24)
Vogliamo allora, anche attraverso queste schede, metterci alla scuola dei piccoli, dei poveri, dei più fragili e provare ad imparare da loro a trasformare questo tempo in opportunità.
E questo presuppone ascolto e prossimità.
Uno stile, un modo di essere
In modo trasversale il virus ci ha rivelato la fragilità come segno distintivo della condizione umana che invoca prossimità e vicinanza: la carità, dono del Signore.(…) «È divino non soltanto amare dando agli altri, ma è divino avere la capacità di ricevere dall’altro» [1].
Il testo biblico che fa da sfondo agli orizzonti pastorali diocesani è quello degli Atti degli Apostoli ed in particolare i capitoli 27 e 28 che narrano il viaggio di Paolo e di tanti altri prigionieri verso Roma e il naufragio che li porta a Malta dove: “si ricompone una comunità fragile, ma feconda. Il testo non parla di una comunità cristiana ma di quei legami di solidarietà che sono possibili nella condivisione della stessa umanità.
Sono molto belle le immagini: «Ci trattarono con umanità, ci accolsero, accesero un fuoco» (Atti 28,2). Attorno a quel fuoco le persone si raccontano, cercano di dare un senso a quanto vissuto e a quanto li attende: è la carità spirituale che vorremmo vivere in questo tempo, una carità fatta di accoglienza, di ascolto reciproco, di discernimento per leggere i fatti da credenti (La carità nel tempo della fragilità pagg. 9-10)
Attraverso 4 schede desideriamo quindi metterci in questa dinamica “di accoglienza, di ascolto reciproco e di discernimento” sviluppando i punti riportati a pag. 24 degli orizzonti diocesani che cercano di attualizzare il tema della carità in 4 ambiti:
Scheda 1: liturgia e preghiera
Scheda 2: dialogo fraterno con persone di altre culture e fedi
Scheda 3: cura della casa comune
Scheda 4: alla scuola dei poveri
Ogni scheda presenta, dopo una breve introduzione al tema specifico, due sezioni distinte:
- APPROFONDIMENTI: indicazioni per approfondire e sviluppare il tema attraverso video, interviste, testi, film e altro;
- ESPERIENZE: dove si cercherà di attualizzare il tema alla luce di esperienze concrete di vita.
[1] Serena Noceti nel docufilm a cura dell’Ufficio missionario diocesano “È la missione che fa la Chiesa”.