“Partiti alle 6 di sabato 23 aprile, a una settimana dal terremoto con un camion di 4 tonnellate di aiuti:
Acqua da bere e per lavarsi, riso, zucchero, latte in polvere, scatolette, dentifricio, carta igienica… anche una bara offerta dalla càritas di una parrocchia, ecc
La settimana scorsa abbiamo organizzato in ogni parrocchia centri di raccolta di viveri e un centro diocesano per canalizzare in modo organizzato e continuativo gli aiuti. Ieri decine di giovani hanno caricato il camion con destino il magazzino diocesano di Portoviejo. Lì ci aspettano per scaricare un camion di generosità della nostra gente e per organizzare con i responsabili diocesani di lì i prossimi mesi.
Appena usciti da Guayaquil accompagnati dalla polizia (ci consigliavano di farci scortare… la gente sta diventando violenta e “assalta” per avere qualcosa), una bella sorpresa: centinaia di macchine e camietti con aiuti… gente che ha familiari in zone colpite, gente qualsiasi che vuole portare, come si dice qua, su “granito de arena” (granello di sabbia).
È bello vedere tanta generosità spontanea… speriamo che continui!!
Come Càritas sappiamo però di essere importanti nel medio-lungo termine… tra 2-4 settimane tutti
nell'opinione pubblica si saranno dimenticati del terremoto in Ecuador.
Cercheremo di organizzarci per aiutare i prossimi due anni.
Adesso nella fase critica acuta ci sono un sacco di necessità immediate… a cui sta dando risposte la Secretarìa Nacional de Gestiòn de Riesgos (l'equivalente della nostra Protezione Civile) insieme a Governo, Esercito, pompieri e Polizia, La Croce Rossa, varie Ong. Noi cerchiamo di sostenere le parrocchie che, presenti in territorio, conoscono direttamente le necessità di famiglie, anziani, ecc.
Alle 11,30 siamo arrivati nel centro diocesano e lì con presidio dell'esercito abbiamo scaricato
Poi mi son riunito con i responsabili diocesani per cercare di gestire le prossime settimane.
CI han chiesto più che un tir enorme, vari camion frequenti… per non avere problemi di stoccaggio e per garantirsi continuità. Quel che preoccupa il padre Verdi Plaza e il padre Jorge Montalvo è la continuità….
Siamo d'accordo che la prossima settimana torneremo. Ci han detto quel che più serve: oltre all'acqua e al riso, detersivo per lavare vestiti, assorbenti, mascherine per la polvere, candele per i posti in cui non c'è elettricità, cose che non ti vengono in mente direttamente.
Organizzeremo insieme dei gemellaggi tra diocesi e parrocchie. Così potremo accompagnare per tempi lunghi e iniziare a pensare a delle attività pastorali, sociali, … oltre al camion da scaricare è già prevista un'altra riunione di organizzazione e coordinamento.
Per ora abbiamo da riempire altri 2 camion, ma la “macchina” di solidarietà delle parrocchie è appena cominciata!
Domani tutte le parrocchie oltre ai viveri raccoglieranno una colletta per questa emergenza.
Come aiutare?
Qui non manca il cibo, né la generosità della gente… manca la logistica! Pensandola in tempi medio-lunghi un camietto o furgone da 20 quintali che possa viaggiare 1-2 volte a settimana potrebbe essere straordinario!
Alcune parrocchie insieme e a turno, in collaborazione a fabbriche di prodotti alimentari, potrebbero impegnarsi a riempirlo ogni settimana, così potremmo garantire continuità e semplificare trasporti. Creando un nostro piccolo Banco Alimentare diocesano.
Lunedì vado a vedere nei concessionari.
A presto!
Mauro