Non è mai facile lasciar partire un figlio, una figlia, dei nipotini… e nessuno come chi ha già provato la fatica dello stacco può aiutare chi si trova ad affrontarlo per la prima volta. Tra gli appuntamenti ormai consolidati in Centro Missionario ce n’è uno di davvero speciale: l’incontro con i familiari dei missionari, quest’anno svoltosi domenica 11 marzo presso l’unità pastorale di Vigonza accompagnati da don Giuseppe Zanon.
Sono loro stessi che ci testimoniano che la partenza per la missione non comporta solo fatica, anzi! È tantissima la gioia di vedere come la missione faccia bene …e non solo a chi la vive in prima persona!
Quando un prete, un laico/a, una famiglia partono per la missione in qualche modo anche la loro famiglia, i loro amici e le loro comunità diventano missionarie: si interessano alle terre dove vanno, alle persone che li accolgono, ai progetti che sostengono… Spesso viaggiano, incontrano, toccando con mano la verità del Vangelo.
«Pietro allora gli disse: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”. Gesù gli rispose: “In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna“ » (Mc 10,28-30)
Ecco quello che ci scrivono i genitori di don Benedetto Zampieri, missionario fidei donum nella diocesi di Roraima in Brasile:
Cosa si prova ad avere un figlio missionario?
È un’emozione grande, estremamente positiva. Ci si sente molto privilegiati e gratificati da Dio, soprattutto perchè il figlio sta realizzando il suo sogno. Lo vediamo carico e motivato e sempre alla ricerca del meglio da donare. Della sua gioia e serenità siamo partecipi anche noi: siamo felici perché lui è felice! Ciò supera ampiamente la distanza, infatti ci sentiamo sempre molto vicini a lui con lo spirito. Per di più, l’estate scorsa, abbiamo avuto la felice opportunità di andare lì. È stato un meraviglioso “viaggio del cuore” di cui ringraziamo infinitamente Dio. Nel corso della nostra permanenza lì, abbiamo visto “direttamente” dove abita (casa grande, dignitosa e ristrutturata, circondata da rigogliosi alberi e belle piante). Soprattutto abbiamo vissuto con nostro figlio l’incontro con alcune comunità in cui opera e dovunque abbiamo con molta commozione, gioia ed ammirazione, avvicinato e conosciuto la “sua gente”, la sua grande famiglia che lo ama molto e si prende cura di lui. Dovunque è tangibile tanto amore, tanta gratitudine e riconoscenza e, cosa molto toccante, anche per noi c’è stata abbondanza di benedizioni, auguri, ringraziamenti e tanti abbracci con genuino affetto da parte di tutti! È meraviglioso!!! Naturalmente, al nostro rientro, abbiamo parlato di tutto ciò con parenti e amici che sono rimasti edificati.
Cos’è cambiato in noi?
In noi è avvenuto certamente un ampliamento di mente e di cuore. Inoltre c’è stata una intensificazione della ricerca e della partecipazione per tutto ciò che accade, non solo nella Terra in cui opera nostro figlio, ma, per quanto possibile, in tutto il mondo e ci sentiamo più vicini a tutti!
Laura e Ferruccio Zampieri