Puntata 6 di 6
Graças a Deus!
Domenica 11 è la solennità della Trinità, un’occasione propizia per conversare con la gente della piccola comunità sul tema della comunione e dell’impegno di tutti di costruire la comunità a partire dal Battesimo che ci fa diventare tutti partecipi della comunione del Padre e del Figlio nello Spirito Santo. L’assemblea numerosa partecipa con interesse e un po’ di “saudade” sapendo che sarebbe l’ultima messa che celebriamo insieme.
La notte ci prepariamo per cominciare il viaggio di ritorno. Il proposito è di passare in Cachoeirinha per la festa di Sant’Antonio e due giorni in Santa Maria per celebrare Corpus Christi. Durante la notte un temporale si abbatte sulla regione e anche noi dobbiamo svegliarci per cominciare ad abbassare le coperture della barca per non far entrare acqua. A fianco della nostra barca ce n’è una simile. Ci sono molti bambini dentro, ma non c’è segno di presenza di adulti. Sul far del mattino un passante si accorge che tale barca si è piegata su un lato e sembra imbarcare acqua. Si tenta di avvisare il responsabile, ma non c´’e nessuno oltre ai bambini. Nonostante il fondale non sia molto basso, la barca affonda per metà, probabilmente per mancanza di attenzione da parte del padrone che si dimentica di azionare la pompa per togliere l’acqua che generalmente entra nel vano motore; l’acqua si è cosi accumulata in eccesso e la barca ha finito per affondare per metà. Non ci sono vittime per fortuna.
Sulle cinque del mattino il motore della barca è già caldo ed è pronto per salpare alla volta di Cachoeirinha. Durante il viaggio il filtro ausiliare di combustibile comincia a dare problemi, così ci si ferma un quarto d’ora per manutenzione. Dopo poco si riprende il cammino e sulle undici e mezza arriviamo a Cachoeirinha. Lì vado subito a visitare il coordinatore della comunità, il signor Chiquinho per concordare gli orari delle celebrazioni. Combiniamo che alla sera celebreremo la messa di novena e il giorno seguente, giorno di Sant’Antonio, sulle dieci del mattino celebreremo il battesimo dei bambini che sono stati presentati la settima scorsa mentre al pomeriggio cominceremo sulle 17h00 con la processione di Sant’Antonio. Subito dopo celebreremo l’eucarestia e sarà abbattuto il “mastro”.
Nel pomeriggio ci è offerta la possibilità di vedere dal vivo la produzione dell’assaí, un succo tipico della regione amazzonica ottenuto dalla centrifugazione delle bacche dell’assaizeiro e l’aggiunta di acqua. Queste bacche prodotte da un tipo specifico di palma, hanno una pellicina superficiale violacea che quando sfregata con le altre, si stacca e forma una specie di pasta che viene diluita con acqua. Il succo che se ne ottiene è un ottimo energetico e può essere consumato con o senza zucchero. Nelle città si vende come una specie di gelato. Chiquinho ci porta a casa di suo padrino dove stanno facendo appunto questo succo particolare. Il governo federale in alcuni momenti ha attivato progetti di microeconomia donando a queste famiglie la macchina apposita per fare l’assaí permettendo loro di venderlo per avere una fonte di auto-sostenibilità.
Il mattino seguente cominciamo i preparativi per la festa di Sant’Antonio, la celebrazione e la processione. Concordiamo con i coordinatori la modalità migliore e decidiamo di cominciare la processione dalla chiesa in direzione al nuovo spazio comunitario. Là celebreremo la messa e in seguito sarà abbattuto uno dei mastri della festa. Successivamente ritorneremo verso la chiesa, in processione, e là abbatteremo altri due mastri concludendo così la festa.
Viene posta la questione della vendita di un piccolo terreno della comunità che di fatto sembra non servire a molto, ma sembra essere solo causa di spese per la pulizia e la manutenzione. Di fatto non mi sembra che causi problemi di perdita economica, ma faccio presente che il terreno ha parecchie piante di Assaí e Cupuaçu, due tipi di alberi la cui frutta è molto ricercata. Se la comunità ha problemi di risorse per autosostenersi, può sempre optare per raccogliere la frutta e con i soldi della vendita provvedere all’acquisto di ciò che manca alla chiesetta o per la sua manutenzione. Inoltre evidenzio che il prezzo di vendita proposto per il terreno in questione, calcolato intorno ai R$ 3000,00, è altamente irrisorio anche considerando le scarse possibilità economiche della gente del posto, considerando che dodici anni prima lo stesso terreno era stato acquistato dalla chiesa per un valore di R$ 4000,00. Pertanto la mia proposta è che se realmente esiste qualcuno interessato al terreno lo si debba vendere a non meno di R$ 10.000,00. Sottopongo la questione alla gente della comunità cristiana dopo la messa della sera e concordiamo che i coordinatori, per la fine del mese, raccolgano il parere di tutti e lo comunichino a me.
Alla sera c’è un clima sereno alla festa. Sono in molti a partecipare e alla fine ci salutiamo nella speranza di vederci presto. Il giorno seguente, di mattina presto, seguiamo il nostro cammino, arrivando a Santa Maria Vecchia, prima, per lasciare dei pacchi di indumenti per la gente Yanomani della missione Catrimani, che sono stanziati in questo piccolo villaggio. In seguito arriviamo a Santa Maria do Boiaçu per passare con la piccola comunità la festa di Corpus Domini. In questi due giorni abbiamo tempo per ritrovare e rivisitare alcune famiglie della comunità e percepire che il clima tra i coordinatori ora è ben diverso da quello che abbiamo incontrato quando siamo arrivati all’inizio della nostra missione. Grazie a Dio! I giovani missionari hanno tempo e iniziativa per allestire quella che praticamente è la prima processione di Corpus Domini, visto che sembra non ci sia mai stata in quest’epoca la presenza di preti per celebrarla. Si cerca di improvvisare segatura, fogliame e colori per confezionare il famoso tappeto di Corpus Christi e ne viene una stupenda opera d’arte che chiama l’attenzione di tutta la gente che, anche se non partecipa alla messa, è però richiamata dalla novità dell’evento.
Dopo la piccola celebrazione, ne approfitto per invitare tutti a portarsi sulla piccola piazzetta antistante la chiesa per benedire la nuova croce in cemento che un abitante ha costruito con la sue mani e da solo per sostituire la più piccola antica. È un modo per ringraziare Sr. José-Zé per il regalo fatto con tanto amore alla comunità e richiamare a tutti il valore del segno della Croce, segno d’amore di Gesù per tutti noi.
Verso le quattro del mattino comincia la tappa finale del nostro viaggio di rientro in Caracaraí. Il tempo in questi giorni è abbastanza instabile; incontriamo la pioggia in più punti, ma per il momento nulla di particolare. Nel pomeriggio ci fermiamo in un punto di appoggio della FUNAI (Fundação Nacional do Indio) per pernottare e permettere al comandante Simão non correre il rischio di addormentarsi sul volante! Al sorgere del sole di domenica 18 siamo in vista delle case di Caracaraí.
Il senso di gioia e di gratitudine a Dio sgorga dal cuore e dal sorriso di tutti. Siamo a casa.
Don Lucio