Fraternità è saper STARE nella diversità

P. Lorenzo Baccin, missionario comboniano originario della Parrocchia di Cristo Re di Padova, alcuni anni vissuti in Egitto si trova ora in Sudan, in un territorio prevalentemente mussulmano.
È passato a trovarci in CMD e ci ha ricordato il suo legame storico con l’ufficio missionario, “luogo attraente dove, fin da ragazzo, ho respirato quell’aria di missione di cui avevo bisogno”.
P. Lorenzo ci racconta come la sua passione per la missione sia nata in parrocchia e cresciuta poi in diocesi. E proprio per il legame con la sua chiesa di origine ci aiuta a declinare il tema degli Orientamenti Pastorali ripreso durante la Quaresima con titolo “Assetati di Fraternità” dal punto di vista della sua esperienza in Sudan.


Chi ha sete di fraternità ha sete di Dio perché Dio è Padre e noi siamo tutti fratelli.
Vivo la fraternità in mezzo ai mussulmani del Sudan, il paese dove mi trovo come missionario comboniano. Si tratta di imparare a vivere tra persone diverse da me, tra persone di diversa religione. Ma ogni fraternità è così: stare insieme essendo diversi, riconoscendosi fratelli e sorelle. La mia fede mi insegna questo e io desidero essere così e
tanto altro, fino in fondo, da cristiano tra mussulmani. 

La fraternità non mi chiede di rinnegare la mia identità o di diluirla per rendermi più presentabile di fronte agli altri. Io vorrò essere quello che sono fino in fondo, ma per esserlo non potrò dimenticare che la mia vocazione all’amore è l’essenza della mia identità. L’amore cristiano è essenzialmente perdono perché Gesù ci dice che se amiamo chi ci sta simpatico ed è carino con noi non facciamo nulla di speciale. Anche i farisei lo facevano. Amare chi non ci ama, chi ci è nemico, è il vero amore cristiano che si chiama perdono. 

La fraternità mi invita sempre a perdonare e dunque a esercitare quella misericordia che ho toccato nella mia vita. Misericordioso con tutti e dunque anche con me stesso, a immagine del Padre.

P. Lorenzo Baccin mccj