In Ecuador, come nella maggior parte del Sud America, moltissime sono le famiglie “irregolari” a causa della mancanza della figura paterna che risulta saltuaria ed è molto diffuso lavorare con mamme che assumono il ruolo di capo famiglia facendosi così carico dell’educazione e del sostentamento della prole quasi sempre molto numerosa. Alla madre non resta che trovare qualsiasi tipo di lavoro pur di sbarcare il lunario, lasciando i figli (anche di tenerissima età) soli in casa.
Numerosissimi sono i bambini che trascorrono i primi anni della loro vita senza un sostegno ed uno stimolo educativo, in stato di denutrizione o sottoalimentazione e di semi-abbandono forzato; numerosi anche i bambini che non possono, pur avendo l’età, accedere alla scuola perché costretti a restare in casa badando ai fratellini più piccoli o a seguire la madre per aiutarla nel lavoro. Il tutto priva le nuove generazioni della speranza di un futuro migliore di quello vissuto dai loro padri.
L’Associazione A.S.A. (Asociaciòn Solidaridad y Acciòn) ha coinvolto inizialmente nella conduzione dei Centri infantili delle mamme del barrio (quartiere) elette dal gruppo dei genitori degli stessi bambini chiamate, appunto, “mamàs cuidadoras”, genitori che secondo il criterio della partecipazione solidale contribuiscono con una pur minima retta mensile. Con il passar del tempo l’Associazione ha pensato di qualificare il servizio di queste mamme permettendo loro di frequentare dei corsi triennali di formazione per educatrici all’infanzia e diventare così quelle che oggi chiamiamo “mamàs educadoras”, capaci di aiutare il bambino a crescere sotto tutti i punti di vista nei suoi primi anni di vita.
Che cosa puoi fare tu:
con 25 euro al mese si contribuisce ad assicurare un compenso più dignitoso alle “mamme educatrici” (120 mamme) per evitare che, conseguito il titolo di educatrici, lascino i Centri di ASA alla ricerca di un impiego più remunerativo. La continuità del rapporto di lavoro con l’équipe delle educatrici è garanzia di qualità nel servizio reso ai bambini delle “guarderias” (Centro Educativi Infantili dall’asilo nido alla scuola materna)