Covid19_Thailandia maggio 2020

Condividiamo questa lettera di don Attilio De Battisti, missionario fidei donum, arrivata agli amici di ASA ONLUS con la quale ci aggiorna sulla situazione in Thailandia in questo periodo.

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Carissimi,
anche qui scontiamo gli effetti della pandemia. Non ci sono, al momento numeri di contagi o morti da record, e nemmeno situazioni allarmanti o incontrollate. Ma le misure di prevenzione sono toste quasi come quelle italiane. Sono chiusi tutti gli ambienti, specie quelli legati al turismo, sospesi tutti i voli interni e internazionali. Quarantena obbligatoria per chi va o viene da certe provincie considerate ‘rosse’. Feste, mercati, liturgie, tradizioni di partecipazione popolare annullati (compreso il capodanno thai). La scuola non ha sofferto dato che era chiusa, ma si sta ponendo il problema della riapertura (luglio) con 3 mesi di ritardo. Girano voci di annullare l’intero anno scolastico 2020.

Ora, dopo molti giorni di 0 contagi e quasi 0 morti, si sta parlando di riapertura graduale ma con una lentezza esasperante. Ci si può muovere e alcuni locali, a certe condizioni, già riaprono i loro servizi.

Le liturgie cattoliche sono sospese fino a fine maggio e noi visitiamo poco a poco i parrocchiani, magari portando loro il rametto delle palme e l’acqua benedetta a Pasqua.
Come parrocchia abbiamo organizzato alcune iniziative di sostegno alimentare per alcuni gruppi sociali dimenticati: i lavoratori birmani, molto numerosi nella nostra parrocchia, (non hanno lavoro, continuano a pagare affitti, luce, acqua, non rientrano tra gli assegnatari di ammortizzatori sociali stabiliti dal governo e nemmeno possono, volendo, tornare a casa) e alcuni villaggi dei monti dove l’aiuto arriva come i servizi basici, ossia col contagocce. Non è molto ma tentiamo di essere sensibili. Anche i templi buddisti sono molto attivi nella carità.

La gente stessa ha per natura una certa sensibilità altruista e, specie nella zona rurale, si aiuta reciprocamente. I problemi più seri sono nelle città dove anonimato, concentrazioni di persone e di bisogni, informalità e sradicamento fanno da humus al dramma alimentare, sanitario e sociale.
La nostra missione ha sospeso tutte le iniziative che erano state organizzate con l’Italia (corsi di formazione alla comunicazione per giovani, scambio culturale con studenti della Facoltà Teologica del Triveneto) e le visite di amici. Vedremo il futuro come si svolgerà.

Io sto bene e continuo con le attività ordinarie, non molte, con la fatica di dare senso a questa inoperosità non scelta.

Un augurio a tutti voi, giovani e meno.
Con la stessa fraternità di sempre.

don Attilio De Battisti


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