Chiudiamo la forbice

È una campagna triennale promossa da Fondazione Missio, Caritas Italiana, Azione Cattolica Italiana, Pax Christi, FOCSIV, ecc… per sensibilizzare e informare territori e comunità sulle interconnessioni tra diseguaglianze, diritto al cibo, migrazioni, conflitti, ambiente e finanza (in particolare la questione del debito pubblico);

Raccontare e moltiplicare le esperienze e le iniziative educative, di solidarietà concreta, valorizzando il lavoro dei territori, le relazioni create tra gli organismi promotori della campagna, con i diversi soggetti locali.

A monte di tutto ciò le indicazioni di Papa Francesco per una rivoluzione culturale (Laudato Sì, n.114) ed antropologica (n. 118) capace di superare il paradigma tecnocratico (106) e finanziario (109) oggi dominante, che causa sfruttamento e degrado dell’uomo e della natura.

 

TUTTE LE INFO SU: www.chiudiamolaforbice.it

 

«Chiudiamo la forbice»

Dalle disuguaglianze al bene comune una sola famiglia umana

I destinatari:

  1. Realtà ecclesiali locali, parrocchie, associazioni, movimenti;
  2. Scuole di ogni ordine e grado;
  3. Il mondo della cooperazione, dell’imprenditoria sociale, il terzo settore.

Centrale è il ruolo degli “snodi territoriali”: punti di raccordo tra i vari soggetti promotori diffusi su tutto il territorio nazionale, che a livello locale, con un’attenzione particolare al protagonismo giovanile, promuovono iniziative e programmi.

Gli obiettivi

La campagna si focalizza sul tema delle diseguaglianze che è strettamente legato alla questione delle migrazioni, affrontando le varie questioni collegate in termini positivi, su come si possono costruire assieme pratiche di inclusione sociale, costruendo una contro narrazione rispetto a quella che attraversa quotidianamente i nostri mass-media. Ad es. cosa facciamo per vincere le diseguaglianze, per costruire comunità accoglienti e inclusive per tutti, sui nostri territori e in quelli del Sud? Promuoviamo l’agricoltura sociale, l’agroecologia e la giustizia per l’accesso alla terra, alle sementi, alle tecnologie appropriate,  denunciando concentrazioni di potere nella produzione e distribuzione di cibo? Contrastiamo i conflitti e le migrazioni forzate con più operatori di pace, azioni nonviolente, riduzione delle spese militari? Accogliamo gli esclusi, migranti e autoctoni, condividendo beni comuni e servizi per la creazione di lavoro in un ambiente sano? Il tema delle diseguaglianze si declina nei seguenti:

  1. “Cibo per tutti”: (in positivo) continuiamo ad appoggiare in continuità con la campagna precedente “cibo per tutti”, la crescita del potere e della capacità organizzativa della piccola produzione contadina, al sud e al nord, contro le grandi fusioni multinazionali che limitano ed impediscono la libertà dello sviluppo umano. Piccola produzione contadina e cittadini consapevoli che adottano i principi dell’agroecologia e fanno scelte di mercato orientate allo sviluppo umano integrale sostenibile, per la custodia della “casa comune”;
  2. “Conflitti dimenticati”: (in positivo) rafforziamo il nostro impegno per informarci ed informare sulle crisi in atto, sulle loro cause, sul loro legame con la dimensione economica e delle diseguaglianze, sulla prevenzione e la risoluzione nonviolenta dei conflitti, che causano morte e degrado ambientale, contrastando la crescita degli armamenti e la concentrazione del potere negli apparati militari-industriali. Servizio civile, operatori di pace, volontariato e attivismo per una cittadinanza che sa costruire percorsi di giustizia e di pace negli scenari di conflitto e di tensione sociale
  3. “Condividiamo il viaggio”: le migrazioni (in positivo) come occasione per accogliere in comunità solidali, al Sud e al Nord, persone e famiglie che vivono l’esclusione ambientale, sociale, economica e politica, abbattendo muri, comportamenti e strutture di peccato che, invece di proteggere, perpetuano e accentuano le disuguaglianze e lo sfruttamento del pianeta. Promuovere, informare e formare al lavoro, all’imprenditoria sostenibile, a progettare la propria inclusione in cooperazione e comunità, nell’incontro con l’altro e nel rispetto dell’ambiente, abbattendo barriere alla libertà di auto-promozione e alla dignità di ogni persona umana, integrando “tutti gli uomini e tutto l’uomo”.

Con il tema “Ambientale” e quello del “Debito” trasversali rispetto ai tre temi principali:

  1. Cibo e agroecologia; conflitto e difesa dell’ambiente; migrazioni e giustizia climatica.
  2. Debito pubblico (e le politiche di austerità collegate) dei Paesi trasversalmente condiziona le politiche interne e internazionali creando nuove diseguaglianze, minore accesso al cibo, spinte alle migrazioni, sfruttamento dell’ambiente.

Il grande tema della diseguaglianza è anche il decimo obiettivo per lo sviluppo sostenibile stabilito dalle Nazioni Unite. Esso riguarda la diseguaglianza tra i paesi e all’interno delle singole nazioni, e si divide in 10 sotto obiettivi (target), tra questi promuovere l’inclusione di tutti, creare di canali sicuri e regolati per le migrazioni, adottare politiche fiscali di protezione sociale, regolare i mercati finanziari.