Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Gv 20,1-2
A Maria di Màgdala si spezza il cuore non trovare il corpo di Gesù. Come lei quanti ancora piangono i corpi rubati di persone care, travolti dalle onde del mare o in campi di guerra, abbandonati sul letto di fiumi avvelenati o in deserti da attraversare, in tutti quei luoghi di nessuno disseminati in ogni angolo del mondo, corpi rimasti senza nome e senza affetti.
Quel vuoto di fronte agli occhi porta via anche quell’ultimo, esile, intimo legame di vita. Non resta più niente, restiamo disorientati, non sappiamo dove andare.
“Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Ella si voltò e gli disse in ebraico: “Rabbunì!” Gv 20,13-16
Dentro a quel vuoto arriva una voce, il nostro nome. Questo è l’appuntamento con il Figlio dell’uomo Risorto, quando il nostro cuore, il nostro amore per la vita incontra il Suo desiderio di vita per tutti.
“Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Mt 25, 37-40
Buona Pasqua di Resurrezione,
buon appuntamento con il Signore della Vita.
Don Raffaele, p. Dario ed équipe CMD
Di seguito gli auguri del Vescovo Claudio e dei missionari diocesani fidei donum in Brasile, Etiopia, Thailandia, Ecuador e Kenya.