Il 9 gennaio si è spento a Leeds, città inglese dove viveva e aveva insegnato, il sociologo polacco di origini ebraiche Zygmunt Bauman, uno degli osservatori e dei teorici più acuti della società contemporanea, per la quale ha coniato la fortunata definizione di società «liquida». Aveva 91 anni. «Nella società senza padri, Zygmunt Bauman è stato un padre», lo ricordano Giaccardi e Magatti su Avvenire. «Uno dei primi a comprendere l’ambivalenza della modernità e a coniare un nuovo linguaggio per parlare di una realtà in mutamento. Egli ha messo parole e metafore nuove a disposizione di tutti; non come slogan da brandire in una schermaglia verbale, ma come lanterne per illuminare il nostro tempo e camminare insieme su sentieri incerti e pieni di insidie». Lo ricordiamo con un estratto de Il secolo degli spettatori, volume pubblicato nella collana Lampi delle Edizioni Dehoniane di Bologna (2015).