I nostri vescovi ci dicono da anni – ufficialmente dal Convegno ecclesiale di Palermo del 1995 – che bisogna lasciare una pastorale di mantenimento o “conservazione” per passare a una pastorale di missione. Più facile a dirsi che a farsi.
Le porte di quel cenacolo che è la Chiesa di oggi si sono aperte con il Concilio Vaticano II, più di 40 anni fa. Ma i discepoli – noi! – siamo rimasti indietro, ad aspettare non si sa ancora che cosa.
Questo libro aiuta a ritrovare il coraggio di uscire, per intraprendere un cammino di lieto annuncio nel nostro mondo e in mondi lontani. Lieto annuncio che deve prima incarnarsi in noi, perché la gioia del Risorto sia comunicata dalla nostra stessa gioia di vivere, di stare assieme, di incontrare gli altri, di amare così come siamo amati.