Il 24 marzo 1980, mentre celebrava l’Eucaristia, venne ucciso Monsignor Oscar A. Romero, Vescovo di San Salvador nel piccolo stato centroamericano di El Salvador. La celebrazione annuale di una Giornata di preghiera e digiuno in ricordo dei missionari martiri, il 24 marzo, prende ispirazione da quell’evento sia per fare memoria di quanti lungo i secoli hanno immolato la propria vita proclamando il primato di Cristo e annunciando il Vangelo fino alle estreme conseguenze, sia per ricordare il valore supremo della vita che è dono per tutti. Fare memoria dei martiri è acquisire una capacità interiore di interpretare la storia oltre la semplice conoscenza.
E’ disponibile il materiale per la Giornata dei Missionari Martiri che si celebra il 24 marzo 2012 sul tema “Amando fino alla fine”.
“Amando fine alla fine” dice don Gianni Cesena, direttore di Missio,non vuole essere un lieto fine forzato che cancella la durezza della violenza o la tragedia di una vita spezzata drammaticamente, ma semplicemente dipinge gli ultimi istanti di coloro che, sull’esempio del Maestro, donano la vita, perdonando i loro carnefici.
Ecco perché ogni martirio, dai tempi di Stefano in poi, va riletto sulla filigrana del martirio di Gesù, testimone e rivelatore di un Dio Padre che ama e perdona. Gesù ci svela il dolore del Padre, che non è un vago sentimento di dispiacere per il peccato dei figli o di compassione per le loro sofferenze, ma è il suo modo di essere misericordioso e fedele. Sulla Croce Gesù riafferma che il disegno del Padre è l’unità della famiglia umana, che sperimenta la condivisione e vive la riconciliazione come unico gesto capace di generare pace e giustizia e di radunare attorno a sé tutti i popoli. Ecco perché i missionari vengono perseguitati e uccisi, perché portatori di un Vangelo che continua, oggi e da sempre, a capovolgere le logiche umane fondate sull’egoismo e sull’ingiustizia.