Il 20 giugno parte da Trento la Marcia “Restiamo Umani” organizzata dall’attivista italiano di origine congolese John Mpaliza e arriverà a Roma il 19 ottobre, passando anche per Torino, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Palermo e Lampedusa (qui i dettagli del progetto).
La data di partenza coincide con la Giornata mondiale del rifugiato, un riferimento simbolico legato alle stragi nel Mediterraneo, contro la politica dei porti chiusi e il decreto sicurezza che, come sottolinea John, “stanno distruggendo il sistema di accoglienza, sia quella degli Sprar sia quella messa in atto dai singoli cittadini”.
Dopo 4 mesi e quasi 3mila chilometri, il momento conclusivo della marcia si svolgerà invece in Piazza San Pietro, dove i partecipanti sperano di riuscire a consegnare una lettera aperta a Papa Francesco, recentemente vittima di attacchi per essersi espresso a sostegno dei migranti e dei più deboli.
“Vogliamo sostenere Papa Francesco, chiedergli di continuare a fare quello che sta facendo e di fare ancora di più”, spiega John. “Faremo avere la nostra lettera anche al presidente Mattarella, che è garante della Costituzione. Sarà indirizzata anche all’Unione africana, perché quelli che stanno morendo nel mare sono i loro figli e le loro figlie e loro non stanno facendo nulla”.
Gran parte dei partecipanti si alterneranno nella marcia. Si muoveranno a piedi, usando i mezzi di trasporto solo per il trasferimento da Reggio Emilia a Torino e da Monterotondo in Sicilia.
Nelle diverse tappe, saranno le città stesse a dettare l’agenda. Le associazioni locali attive nel sociale organizzeranno infatti degli incontri pubblici per discutere di vari temi, dal caporalato all’accoglienza dei migranti e molto altro ancora.
Informazioni utili:
Qui le tappe e le date della marcia.
Qui il crowdfunding legato alla marcia (il ricavato, al netto delle spese, andrà a progetti in Mozambico, paese colpito dall’uragano Idai).
Nella nostra diocesi la Marcia Restiamo umani passerà il 26 Giugno a Cittadella e il 28 e 29 Giugno tra Selvazzano D. e Padova.
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