29 ore di viaggio per raggiungere Santa Maria di Boiaçu, la comunità più grande sul Rio Branco.
Don Benedetto Zampieri e don Luigi Turato sono impegnati in queste settimane nella visita alle comunità disperse lungo il Rio Branco e, assieme a due ragazzi in discernimento vocazionale, fanno esperienza della sete di Dio e di umanità di questi fratelli e sorelle.
Ci scrive don Luigi:
Da qualche giorno siamo in missione nel basso rio (fiume) Branco, stato di Roraima, Brasile. L’equipe missionaria è composta da padre Benedetto, padre Luigi, Lucinaldo e Idelfonso, due seminaristi del propedeutico di Roraima. Alla direzione della barca ci sono tre esperti signori. Siamo partiti della città porto di Caracaraí il 24 maggio e dopo un giorno e mezzo di navigazione tranquilla siamo arrivati alla prima comunità, Santa Maria di Boiaçu.
L’accoglienza è stata buona e eravamo attesi: alcuni lavori di ritocco della cappella già erano completati e il mastro (grande palo piantato vicino la chiesa con appesi vari doni di frutta e altro) già stava in piedi pronto per essere adornato. La mattina era dedicata a visitare le famiglie e il pomeriggio a riunire ragazzi e adulti per la formazione al battesimo. La prima settimana è trascorsa veloce e il momento centrale del festeggiamento è stato il giorno della Visitazione. Poi abbiamo ripreso la barca e siamo sbarcati in alcune comunità minori di trenta a quaranta famiglie: Sacai, Terra Preta, Lago Grande, Canauini, per arrivare l’altro ieri a Cachoeirinha.
Nella veloce visita a queste comunità, sempre tentiamo un contatto con gli altri leaders religiosi e in Canauini siamo rimasti sorpresi: il pastore dell’Assemblea de Deus è venuto a partecipare al momento di preghiera che avevamo organizzato nella scuola del villaggio. In quel giorno (5 di giugno) la liturgia proponeva il vangelo della grande preghiera di Gesù: “Padre, ti prego, perché siano uno”.
Ora, in Cachoeirinha, ci stiamo programmando per la festa di Sant’Antonio: sono presenti molti bambini e con gli adolescenti stiamo cominciando un percorso di catechesi. Il tutto avviene in un panorama naturalistico fra i più variegati, colorati, e mozza fiato. È impossibile descrivere nei dettagli tutto quello che abbiamo visto: delfini di acqua dolce, pappagalli di diversi colori, gli occhi dei coccodrilli, pesci di piccole e grandi dimensioni, frutta di specie e sapori totalmente nuovi, piante medicinali, miele…
Le comunità vivono in condizioni modeste, ma i frutti della natura e le coltivazioni artigianali provvedono ciò che è necessario.
In questi giorni è uscito qui in Brasile un canto come inno al Sinodo per l’Amazzonia e il ritornello dice che le comunità lungo il fiume (ribeirinhe) sono guardiane della Casa Comune, Laudato Si’. Ne siamo convinti anche noi, perché la convivenza che questi gruppi stabiliscono con la natura, si inserisce in quel progetto di ecologia integrale auspicato per l’enciclica del papa Francesco.