La Quaresima da poco si è conclusa; abbiamo ascoltato il grido di molta gente che in tutto il mondo soffre per la malvagità del cuore umano, per calamità naturali o a causa di guerre e malattie.
Abbiamo, però, anche ascoltato il grido di poveri che hanno avuto il coraggio e la forza di alzare la testa e in nome di un Dio morto per Amore, gridano giorno e notte ai quattro venti che vale la pena di lottare per un mondo “altro”, forti della speranza fiorita nel mattino di Pasqua.
Facciamo nostre queste parole di don Alessandro Pronzato:
Non rassegnarti a custodire tombe vuote, archivi polverosi, codici ammuffiti.
Il tuo ruolo non è quello delle guardie messe lì a vigilare sul sepolcro.
Ma quello delle donne incaricate di riallacciare i collegamenti, di raccontare,
far memoria di ciò che gli apostoli hanno dimenticato, informare che Lui è vivo, è altrove.
Oggi voglio sentirti parlate di vita, di pace, di perdono…
Non importa se le tue parole, come quelle delle donne di ritorno dal sepolcro vuoto,
possono apparire come un “vaneggiamento”.
Lo sono soltanto per quelli che si sono ormai adattati all’idea di Cristo nel sepolcro,
rassegnati a vivere al chiuso delle loro paure.
C’è qualcuno, te l’assicuro, che per uscir fuori aspetta soltanto il segnale dei tuoi passi.
Buona Pasqua allora a voi missionari in prima linea che non lesinate nessun sforzo per testimoniare questa luminosa storia sacra, in fraternità con uomini e donne di ogni continente.
Buona Pasqua anche a voi qui in Italia che tenete accesa la lampada della fede aperta al mondo.
Buona Pasqua a tutti voi che ogni giorno, goccia a goccia vi giocate la vita e con l’aiuto di Dio siete specchi chiari della luce esplosiva che sprizza fuori dal sepolcro vuoto in quel profumato mattino di Pasqua.
Che Dio vi benedica e vi faccia fare esperienza del centuplo, come del resto è solito fare con chi si gioca la vita con Lui per i dimenticati dal mondo.
Don Raffaele assieme ad Angelo,
Claudia, Rita, Sandra, Gloria e Teresa