Diciamo la verità: i timori e i dubbi, nel mondo missionario italiano, non mancavano. Che cosa c’entra, si chiedevano i più scettici, la missione con un festival? Non si rischia di banalizzare una questione seria come l’annuncio del vangelo? E poi, incalzava qualcun altro, non sarebbe meglio spendere i soldi dell’evento, pochi o tanti che siano, in un più tradizionale progetto di cooperazione missionaria? Timori e obiezioni più che comprensibili di fronte a qualcosa di nuovo e ignoto. Durante il “Festival della missione” il mondo missionario si è presentato con modalità inconsuete nell’intento di incontrare la gente comune. E l’esperimento pare riuscito, ma per entusiasmare ci vorrebbe anche un progetto comune.