Brasile

Don Mattia Bezze, Mons. Lucio Nicoletto, don Benedetto Zampieri, don Luigi Turato, don Mario Gamba

IL CONTESTO

La Diocesi di Roraima, nell’estremo Nord del Brasile, con i suoi circa 220.000 Km2 di estensione, copre tutto il territorio dell’omonimo Stato brasiliano. Si tratta di una superficie grande pari a circa tutta l’Italia senza isole, caratterizzata al suo interno da più volti e sfaccettature territoriali, sociali, etniche ed economiche.

Spiccano alcune peculiarità che caratterizzano il territorio: pur essendo tra le più estese del Brasile, la Diocesi conta una popolazione di soli 650.000 abitanti. Di questi, circa 80.000 persone appartengono a undici gruppi autoctoni indigeni, con lingue e culture proprie.

La Capitale Boa Vista, situata sul lato occidentale del Rio Branco, a 210 km dal confine con il Venezuela, si è caratterizzata come “l’isola felice”, con forte presenza di classi medio-alte e livelli di criminalità e insicurezza sociale sicuramente inferiori rispetto a quelli registrati presso altre realtà metropolitane brasiliane, nonostante non sia da trascurare il crescente cambiamento del tessuto sociale della città dovuto ai flussi migratori che hanno portato molte persone, soprattutto di origine venezuelana, a fermarsi nelle periferie urbane. In tutto il territorio del municipio di Boa Vista si é passati da una popolazione di 250.000 abitanti del 2015 agli attuali 410.000.

In questo particolare territorio, nel giro di pochi anni, alle due grandi sfide che caratterizzavano questa regione del nord del Brasile: invasione delle terre indigene da parte dell’agrobusiness e attivitá estrattivista mineraria predatoria, si sono aggiunte due grandi emergenze sociali e umanitarie: l’arrivo in massa dei migranti dal Venezuela, a causa della forte crisi economico-finanziaria e politica che ha colpito il vicino Paese, e la pandemia di COVID-19, che ha determinato ulteriori effetti sociali, di forte entità.

A tale situazione va comunque affiancata la persistenza di varie problematiche legate a sacche di povertà ed esclusione sociale, che caratterizzano la condizione di alcune popolazioni native e le zone periferiche della Diocesi.

La migrazione dei venezuelani verso Roraima è in atto da tempo, anche se dal 2017 in poi si è andata notevolmente intensificando. La porta di ingresso allo Stato di Roraima è costituita dalla città di Pacaraima, posta direttamente sul confine con il Venezuela. Si stimano oltre 55mila arrivi all’anno, dei quali circa 30mila rimangono a Boa Vista (di cui 2000 in luoghi di emergenza) mentre gli altri si spingono verso altri territori, molti passando, e qualcuno anche fermandosi, dove si trovano i missionari padovani. I rifugiati dal Venezuela sono spinti verso il Brasile dalla fame, dal bisogno di accedere alla sanità, dalla necessità di trovare un lavoro.

LA MISSIONE

Don Luigi Turato, don Mattia Bozzolan, Mons. Lucio Nicoletto, don Benedetto Zampieri

I missionari Fidei donum si trovano a operare in Caracaraí e Iracema: due realtà periferiche che, al di fuori dei momenti elettorali, non ricevono grandi attenzioni. Grande parte della popolazione più povera vive dell’aiuto federale. Un’altra parte della popolazione vive in maniera più discreta, perché impiegata come funzionario pubblico o proprietario di piccole attività commerciali.

La vita pastorale della comunità si svolge nel centro delle due cittadine, ma raggiunge anche piccole comunità rurali che si trovano anche a 100 chilometri di distanza. A questo si aggiunge il servizio pastorale alle comunità che vivono lungo il fiume rio Branco. Si vive con una certa difficoltà la distanza dalla capitale Boa Vista che dista 140 km dalla missione.


PROGETTI 2024

 
> CARITAS PARROCCHIALE E ORTO COMUNITARIO

In Brasile ancora si soffre la fame e molte famiglie non si alimentano in maniera sufficiente, variegata e salutare a causa dell’alto utilizzo di prodotti chimici e dei pesticidi. La parrocchia di Caracaraí ha pensato di costituire la Caritas parrocchiale e iniziare con un segno concreto: offrire un terreno della parrocchia per creare un orto comunitario con un sistema di irrigazione e dove poter coltivare gli alimenti per alcune famiglie più vulnerabili. Inoltre ci si occuperà della formazione necessaria per produrre biologicamente. Le eventuali eccedenze di ortaggi andranno a contribuire alla “zuppa solidale” distribuita alle persone più povere della comunità.

SCHEDA PROGETTO

 
> TERRA GIUSTA

Le continue minacce da parte dei latifondisti verso i piccoli proprietari terrieri per usurpare le loro terre proseguono incessantemente. La chiesa in Brasile ha formato più di 45 anni fa la Commissione Pastorale della Terra (CPT): un organismo ecclesiale che si pone accanto ai piccoli agricoltori in difesa del territorio e delle acque. Anche nella diocesi di Roraima si è costituita la CPT con una piccola equipe di operatori e tecnici che si sta specializzando in questioni giuridiche per accompagnare gli agricoltori nell’assistenza legale quando si trovano in situazioni di conflitto con i latifondisti. È richiesto un contributo per sostenere lo stipendio di uno degli operatori, la formazione, gli spostamenti e il materiale da usare.

SCHEDA PROGETTO

 
> MEDICINALI SENZA FRONTIERE

A causa della crisi economica e della cattiva amministrazione del governo statale, i disagi in ambito sanitario specialmente verso i più vulnerabili sono enormi. Questo progetto prevede di sostenere la diocesi di Roraima che si è attivata per creare un fondo per l’acquisizione di medicinali “salva-vita”, materiale medico-sanitario per operazioni chirurgiche e per portatori di handicap fisici. Vuole promuovere inoltre una “farmacia popolare” dove le persone più vulnerabili, brasiliani e non, e soprattutto chi è in situazione di migrazione forzata, possano ottenere a basso costo o gratis i farmaci prescritti per le loro patologie.

SCHEDA PROGETTO

 


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