Il progetto è stato nominato “Sanyi abdii” che nella lingua locale oromo significa “seme di speranza”, pensando al valore di un sostegno che vuole dare e mantenere la speranza per una vita migliore di alcune categorie svantaggiate e fragili delle nostre comunità. In particolare il progetto è rivolto a sostenere alcuni ragazzi e ragazze che i missionari accompagnano e che vivono situazioni di fragilità e vulnerabilità.
Il progetto in specifico andrà a sostenere:
- 5 bambine o ragazzine di famiglie con difficoltà economiche;
- 5 bambini/ ragazzini disabili che sono già conosciuti dai missionari e che possano frequentare la scuola;
- 5 bambini/ragazzini disabili che siano già conosciuti bene dai missionari e che non possano frequentare la scuola a causa della grave disabilità fisica e intellettiva.
Il progetto ha una particolare attenzione alle bambine per cercare di promuovere la loro educazione scolastica e la loro crescita umana. Talvolta infatti, accade che le figlie di famiglie povere vengano mandate a lavorare fin da piccole presso altre famiglie e così perdono la possibilità di terminare il loro percorso scolastico. Anche in Etiopia è molto importante avere un titolo di studio: ad esempio per fare il servizio di pulizie presso un ambiente pubblico è richiesta la 10a classe, paragonabile alla seconda superiore italiana. Poter rimanere in famiglia permette loro di crescere adeguatamente con le cure dei loro cari e la relazione con i loro fratelli e sorelle.
L’attenzione alla disabilità, invece, deriva dal fatto che le famiglie riescono a sostenere a malapena i figli normodotati trascurando l’attenzione scolastica verso i figli disabili che rischiano di non concludere il percorso scolastico e a rimanere a casa in un contesto di emarginazione ed esclusione.
Ancor più difficile la situazione in caso di disabilità grave poiché purtroppo in Etiopia non esiste un supporto che possa accompagnare questi ragazzi nel loro percorso educativo. In questo caso cerchiamo di rispondere ad alcune esigenze basiche che diano dignità alla persona e aiuti le loro famiglie, come per esempio ciò che serve per l’igiene e la cura personale, del cibo e un’assicurazione sanitaria.
Tutto questo processo sarà svolto coinvolgendo gli agenti del territorio come il direttore scolastico, un insegnante, il parroco della comunità e parrocchiani, in modo tale che ci possa essere una condivisione più ampia e dei riferimenti più vicini ai ragazzi e alle loro famiglie.
