Il 27 gennaio prossimo verrà celebrata la 66a Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra. Raoul Follerau a cui si ispira l’associazione AIFO che da sempre promuove questa giornata, diceva: “Perché il malato di lebbra cessi di essere lebbroso, bisogna guarire quelli che stanno bene dalla paura dell’indifferenza”.
Oggi i malati di lebbra sono molto meno, un risultato ottenuto grazie all’applicazione di un modello sanitario e sociale vincente. Ma la lebbra esiste ancora, così come sono moltissime le persone affette dalle tante malattie tropicali dimenticate: filariosi, oncorcecosi, malattia del sonno, elefantiasi.
Per questo non bisogna abbassare la guardia: ogni anno si registrano oltre 210.000 nuovi casi di lebbra, un caso ogni 2 minuti. Il 9% ha meno di 15 anni e milioni di persone riportano disabilità permanenti e vengono emarginate a causa della lebbra.
I fondi che verranno raccolti durante questa Giornata mondiale dei malati di lebbra saranno destinati alle attività socio sanitarie, di lotta alla lebbra, nei progetti nei paesi più poveri del mondo in cui l’associazione AIFO è impegnata per ridare dignità a migliaia di persone.