Ti accoglieva sempre con il sorriso don Ruggero, un sorriso che aveva a volte riflessi di malinconia, ma proprio per questo esprimeva anche tutto l’essere di don Ruggero o padre Rogério, come lo chiamavano in Brasile.
Abbiamo avuto la gioia di condividere con lui vari momenti della sua vita: don Armando, quand’era ancora cappellano a Fossò, è stato anche confessore di Ruggero, allora giovane seminarista.
Colpiva proprio il suo essere persona disponibile e aperta ai legami e la sua sensibilità ecclesiale (si era laureato in Ecclesiologia sul Concilio Vaticano II) e sociale.
Sensibilità che si era affinata nell’esperienza di direttore dell’Ufficio Missionario Diocesano, innamorandosi in modo speciale di come la Chiesa brasiliana stava vivendo la propria missione e cercando di concretizzare il Concilio.
Soprattutto nell’esperienza della diocesi di Duque de Caxias trovava un modello di Chiesa vicino alla sua sensibilità. Proprio per questo ha chiesto, al termine del servizio come direttore, di partire missionario per il Brasile. Purtroppo ci è arrivato in momento di passaggio e di trasformazione per la Chiesa brasiliana. Un po’, come tutti noi, ha sofferto di questo passaggio, ma il periodo vissuto a Duque de Caxias è stato ricco.
Dentro il gruppo dei Fidei Donum non ha mai fatto pesare il suo essere stato direttore, anzi ha rifiutato il compito di coordinatore, ma è stato certamente un punto di equilibrio e un collante tra le varie personalità, cercando sempre di favorire la comunione e il dialogo. Di questo gli siamo tutti riconoscenti.
Ci era anche di esempio nel modo di vivere il rapporto con il presbiterio e la chiesa locale, curava le relazioni con gli altri preti, disponibile anche a servizi diocesani. Ne è prova il fatto che Dom Josè Francisco, allora vescovo di Duque de Caxias, scriveva a tutti i preti della diocesi “Pace e speranza! Ieri siamo stati sorpresi dalla triste notizia dell’assassinio di padre Rogério a Manaus. Chiedo che nelle comunità si faccia pregare per il riposo eterno di padre Rogério; per il conforto della sua famiglia e per la diocesi di Padova, che, inviando missionari per il servizio del Regno in Brasile, è chiamata in questo caso, anche a offrire la sua vita. Questo doloroso avvenimento incoraggi tutti noi nell’impegno per la costruzione della pace e del rispetto per la vita!”
Caro don Ruggero la passione per la chiesa e per gli ultimi, l’opzione preferenziale per i poveri, ti hanno condotto a Manaus. Nei giorni del tuo martirio eravamo tutti scombussolati, tristi e addolorati. Ancora adesso la tua morte è una ferita, ma siamo davvero grati al Signore per il dono che sei stato per noi. Continua a pregare per tutti i missionari e le missionarie, preti, religiosi e laici della nostra diocesi. Grazie per il tuo sorriso e per testimoniarci che vale sempre la pena sorridere alla Vita!
Don Armando Cellere e don Massimo Valente
(sono stati missionari fidei donum in Brasile)