Un’alta percentuale di persone in Kenya soffre di un qualche tipo di disabilità, visiva, uditiva, mentale, fisica, nel linguaggio, nell’apprendimento, o più disabilità associate. In Kenya, per mancanza di conoscenze ed atteggiamenti fatalistici, la disabilità viene spesso vista come punizione divina.
Le cause di disabilità fisiche-motorie sono attribuibili alle carenze alimentari e sanitarie. A queste si aggiungono le cause da parto, le malattie congenite, la poliomielite, i postumi da amputazioni, gli incidenti stradali e domestici.
Ogni anno, il Centro Ol’Kalou, affidato alle Suore Piccole figlie di S. Giuseppe, ospita circa 200 bambini e ragazzi con un’età che varia dai due fino ai vent’anni.
L’attività del Centro è finalizzata a rendere il più possibile autosufficienti i bambini disabili, curando sia l’aspetto medico-riabilitativo (attraverso interventi chirurgici, fisioterapia, protesi, applicazione di gessi correttivi, tutori, busti ortopedici, ecc.) sia la formazione scolastica per consentire il loro inserimento nella scuola superiore pubblica in prospettiva dell’integrazione nel mondo del lavoro. Il periodo di ammissione al Centro varia da un anno fino ai dieci anni, in relazione alle necessità specifiche della terapia.
Dal 1995 è stato ammesso alla scuola un numero sempre crescente di studenti pendolari non disabili, cioè bambini residenti nelle zone limitrofe al Centro che frequentano le lezioni e usufruiscono della refezione.
Gli interventi chirurgici sono effettuati da una equipe di ortopedici e chirurghi italiani volontari presso l’ospedale missionario di North Kinangop a cui segue un programma di fisioterapia. Viene mantenuto un contatto con i piccoli anche dopo l’uscita dal Centro, al fine di monitorare la loro condizione fisica e riparare o sostituire le protesi ortopediche quando fosse necessario.
Altro scopo del Centro è quello di sensibilizzare la comunità all’accoglienza della disabilità non come un problema, ma di accettare le persone con disabilità come parte della diversità umana evitando discriminazioni e pregiudizi. Fondamentale è mantenere un rapporto con i genitori, per far crescere la consapevolezza dell’importanza di cooperare con il Centro e accompagnare in maniera attiva i loro bambini nel percorso riabilitativo.
L’istituzione si sostiene su base caritativa. Alle famiglie dei pazienti vieni richiesto di contribuire con un quinto dell’importo. Di conseguenza quanto viene offerto ha vitale importanza per la continuità del servizio del Centro.